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“Com’eri vestita?” in mostra gli abiti delle vittime di violenza

Articolo tratto da La spalletta, Settimanale volterraneo di cronaca e cultura

“Com’eri vestita?” è la mostra organizzata dall’Associazione contro la violenza sulle donne “Le amiche di Mafalda”, che racconta storie reali di abusi poste accanto agli abiti che la vittima indossava al momento della violenza subita.
Si tratta di un progetto che nasce nel 2013 da parte di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert, responsabile presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e diffuso in Italia grazie al lavoro dell’Associazione Libere Sinergie che ne propone un adattamento al contesto socio culturale del nostro Paese.

L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. Da qui il titolo emblematico ‘Com’eri vestita?’: un interrogativo che contiene una sfumatura accusatoria e colpevolizzante, sottintendendo “l’essersela un po’ cercata” e ribaltando l’attribuzione della responsabilità non su chi è autore di violenza sessuale, ma su chi la subisce.

I visitatori e le visitatrici possono identificarsi nelle storie narrate e al tempo stesso vedere quanto siano comuni gli abiti che le vittime indossavano.In tale contesto si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dagli armadi o evitando di indossarli le donne possano automaticamente eliminare la violenza sessuale.

Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale – aggiunge Brockman – ma è una persona a causare il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”.

Le amiche di Mafalda sposano completamente la filosofia della mostra che porteranno a Pomarance a Palazzo Ricci dal 28 Gennaio al 3 Febbraio, e successivamente tutto il mese di Marzo a Volterra presso l’Accademia della Musica, garantendo accesso guidato alle scuole della zona.

La mostra costituisce un’iniziativa nell’ambito del progetto “Spettacolare Alta Val di Cecina” con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.

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