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A Pomarance si apre un Centro di Ascolto Donna per la Val di Cecina

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“La violenza contro le donne è forse la più vergognosa violazione dei diritti umani. E forse è la più diffusa. Non conosce confini geografici, culturali o di stato sociale. Finché continuerà non potremo pretendere di realizzare un vero progresso verso l’eguaglianza, lo sviluppo e la pace”
Kofi Annan (Segretario Generale Nazioni Unite, 8 Marzo 1999

La violenza sessuale e domestica è un fenomeno esteso e sempre più rilevante. In Italia oltre 6 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni sono vittime di violenza fisica o sessuale. Di queste solo il 7% denuncia la violenza (ISTAT, 2006). In un anno sono 126 le donne uccise in Italia a causa delle violenze perpetrate dagli uomini. Tra questi, 44 sono i mariti, 11 i fidanzati o i conviventi, nove gli ex mariti e gli ex fidanzati, 10 i figli e 14 gli sconosciuti. Ogni tre giorni in Italia una donna muore per le violenze subite da un uomo.
Si può considerare violenza alle donne ogni abuso di potere e controllo che si manifesta attraverso il sopruso fisico, sessuale, psicologico. Donne che vengono insultate, umiliate, sminuite davanti ai figli, minacciate, terrorizzate, controllate in ogni momento, chiuse in casa, obbligate a lasciare il lavoro, a non vedere amici e parenti, costrette con le minacce, il ricatto, la forza fisica, a rapporti sessuali che non desiderano, spintonate, schiaffeggiate, picchiate ripetutamente, con le mani o con degli oggetti, ferite, bruciate, uccise. Tutto ciò si chiama violenza “domestica” e gli aggressori sono mariti, compagni, fidanzati o ex. Nella maggior parte dei casi, tutto ciò è avvolto nel silenzio, vissuto in solitudine. La violenza tende a ripetersi. Con lo stesso meccanismo e la stessa ferocia. In modo definitivo. Arriva da chi è più vicino. Non importa se è per follia o depressione. È una violenza annunciata, che può essere prevista e quindi, a maggior ragione, impedita. Infatti, al contrario di ciò che si pensa, molte violenze non sono provocate da un raptus momentaneo, ma compiute in perfetta lucidità da uomini che hanno già dimostrato segnali di un’allarmante aggressività: imparare a staccarsene non è solo indispensabile, è vitale.
L’unico modo per aiutare le donne che vivono queste situazioni è aiutarle uscire dall’isolamento: si deve rompere il silenzio che uccide. L’Associazione “Le Amiche di Mafalda” vuole essere un punto di ascolto per tutte le donne che subiscono molestie, maltrattamenti, violenze, un luogo dove le donne trovano le informazioni e il supporto necessario per uscire dalla spirale di violenza, per ritrovare la loro autonomia, un maggiore senso di dignità e autostima.

La sede dell’Associazione è presso il Podere Santa Barbara in viale San Piero a Pomarance.

Il Centro di Ascolto Donna è aperto tutti i Giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso la sede dell’associazione o tramite contatto telefonico al numero 0588 62152. L’associazione può essere contattata anche tramite posta elettronica all’indirizzo leamichedimafalda@hotmail.it.
Affrontare le situazioni di violenza è estremamente complesso, ma uscire dalla violenza si può.